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  • Immagine del redattoreDott.ssa Eleonora Damiani

The Undoing – L'incastro di coppia paradossalmente perfetto

Dall'8 Gennaio 2021 è presente nel catalogo Sky Cinema la miniserie targata HBO The Undoing, tradotta in italiano con Le verità non dette.

Nicole Kidman interpreta Grace Fraser, una donna che avvolta in un legame fusionale, colmo di aspettative illusorie, non riesce a vedere la realtà finchè non le si para violentemente davanti agli occhi. Al suo fianco un non più giovane Hugh Grant riveste i panni di Jonathan Fraser, colui che, dietro l'etichetta di infedele ed assassino, nasconde una storia di estremo rifiuto di alcune parti di sè.

Descrivendo la dimensione di coppia dei due protagonisti, il loro vissuto interiore, le rispettive storie familiari e le ripercussioni che tutto questo ha sul figlio e nel contesto sociale, il creatore della serie David E. Kelley e la regista Susan Bier ci pongono di fronte ad una domanda: quali conseguenze può comportare la negazione di aspetti non amabili di sé e dell'altro?

Non è trascorso molto tempo dall'ultimo episodio della seconda stagione di Big Little Lies, che già ritroviamo Nicole Kidman a recitare in un nuovo telefilm, targato anch'esso HBO, creato dal geniale David E. Kelley. Proprio come la precedente serie tv nasceva dal libro omonimo di Liane Moriarty, anche questo è basato su un racconto intitolato You should have known di Jean Hanff Korelitz.

La particolarità di Kelley sta nell'esporre le storie che sceglie in modo estremamente approfondito, attraverso la collaborazione di registi esperti come Susan Bier, lasciando spazio ad una lettura relazionale ed intrapsichica. La dinamica di coppia e i vissuti interiori degli individui che ne fanno parte sono i veri protagonisti della breve ma eloquente serie HBO.

Grace e Jonathan Fraser sono una coppia apparentemente affiatata ed invidiabile. Abitano in uno dei quartieri più prestigiosi di Manhattan e sono i genitori di Harry, un ragazzo dal comportamento encomiabile. Proveniente da una famiglia molto abbiente, Grace è una psicoterapeuta di successo, mentre Jonathan ha il ruolo di oncologo in un ospedale dove sembrerebbe essere altrettanto apprezzato.

Poco dopo aver preso parte al comitato scolastico, una donna di nome Elena Alves, madre di due bambini, viene trovata senza vita dal figlio maggiore in una pozza di sangue con il viso completamente irriconoscibile. Il giorno del ritrovamento del corpo Jonathan Fraser scompare senza dare alcuna spiegazione alla moglie.

Da quel momento inizia per Grace Fraser un rapido percorso alla scoperta della reale persona che ha accanto, sostituita fino a quel momento nella propria mente da un'immagine idealizzata.

Grace durante tutto il matrimonio ha avuto una versione parziale di chi aveva di fronte, ma era pronta a vederne il resto? E Jonathan avrebbe mai voluto mostrarlo?

Durante il ciclo di vita della coppia c'è un momento fusionale, che in alcuni casi può protrarsi nel tempo, in cui entrambi i partners hanno delle aspettative sull'altro ed inconsciamente tendono a volgere lo sguardo solo sui lati altrui che possano confermarle. Nella realtà però, a differenza dei grandi classici Disney, il perfetto principe azzurro non esiste.

Secondo la teoria psicoanalitica, l'inconscio è organizzato in relazioni oggettuali interne tra aspetti collegati e scissi dell'Io, definiti più comunemente come parti di sè. Incontrare l'altro nella sua vera forma, ovvero con parti attraenti e non, richiede un processo lungo e travagliato che deve necessariamente scontrarsi prima con la delusione e poi eventualmente con l'accettazione. Per Grace Fraser la delusione arriva come una doccia gelata durante un sogno, tanto che il brano introduttivo alla serie è una cover della stessa Kidman di Dream a little dream of me di Doris Day, il cui titolo in italiano significa "fai un breve sogno su di me".

Cresciuta in una famiglia dove i genitori sembravano innamorati come nelle favole, Grace si aspettava inconsciamente di ripetere lo stesso tipo di relazione con il marito, anche a costo di divenire cieca. Solo andando avanti con gli episodi, il padre Franklin Reinhardt, interpretato da Donald Sutherland, conduce Grace alla porta verso la realtà da cui per troppo tempo l'aveva e si era tenuto lontano. Così la donna scopre che Franklin aveva sempre tradito la madre, ricoprendola di doni preziosi per farsi perdonare.

La verità viene fuori troppo tardi, perché ormai Grace è vissuta all'ombra non solo del comportamento del padre, ma anche di quello del marito, grazie al quale le crolla il mondo addosso. Jonathan infatti aveva una relazione extra-coniugale da tempo con la defunta Elena Alves, che viene allo scoperto solo dopo averla uccisa.

Se la motivazione principale della cecità di Grace era il suo rifiuto protettivo di vedere la realtà, cosa ha portato Jonathan a tradire, mentire e uccidere?

Sotto le stesse espressioni enigmatiche che appartenevano a Daniel Clever nella saga Bridget Jones, troviamo un uomo talmente segnato dal passato da rifiutarlo e tagliarlo emotivamente fuori dalla propria vita. Il quinto episodio è fondamentale per capire le basi su cui poggia il Super-Io di Jonathan, tanto rigido e giudicante da rifiutare l'incontro con le parti più temute di sé. Per Super-Io si intende l'istanza psichica freudiana originata dall'interiorizzazione dei codici di comportamento sperimentati nella relazione con i genitori.

La madre di Jonathan, non casualmente, corregge Grace durante la breve video-chiamata, nonostante non abbiano alcuna confidenza. Questa accortezza da parte della regia è la chiave che permette di vedere come l'estrema rigidità materna abbia contribuito a plasmare nel figlio un Super-Io tirannico, che non permette di riconoscere le parti di sè giudicate come "sbagliate".

La stessa madre lo colpevolizza per la morte della sorella, quando al tempo il figlio era un quattordicenne e dunque non abbastanza maturo per poter essere caricato di una qualsiasi responsabilità nei confronti di una bambina di quattro anni.

Jonathan non sente di poter essere contenuto emotivamente dalla donna che lo accusa della morte della sorella, così sceglie di reprimere qualsiasi emozione temuta ed intoccabile come la rabbia e l'aggressività. La rabbia avrebbe ragione di esistere poiché Jonathan dapprima è stato lasciato con una responsabilità non sua, poi colpevolizzato e infine si è trovato davanti ad una madre vicina a parole, ma lontana nei fatti. Non riuscendo ad integrare le ambivalenze, il Super-Io di Jonathan nega l'incontro con le parti di sé che provano emozioni come rabbia e aggressività, soprattutto perché indirizzate verso la donna che lo ha messo al mondo. Il soffocamento di queste emozioni e la convinzione che la versione reale di sè non possa piacere a chi ama creano inevitabilmente un falso Sé come unica via di sopravvivenza per Jonathan da conflitti interiori così laceranti.

Grace e Jonathan si incontrano perfettamente sul piano inconscio. Lei chiede implicitamente a lui di non mostrargli le parti che potrebbero rovinare l'idillio già fintamente vissuto nella famiglia d'origine. Lui chiede a lei di aiutarlo a non vedere e a non venire a contatto con quelle parti che teme di sé, mostrando nella coppia solo i lati che il Super-Io reputa esprimibili.

Già nella relazione extra-coniugale con Elena le parti che Jonathan rifiuta di se stesso, nello specifico quella che nutre umani desideri sessuali per un'altra donna, emergono. Queste, non potendo essere integrate con le altre, non possono neanche essere gestite. La prima persona a ricevere bugie e omissioni non è Grace, ma Jonathan stesso. Questi infatti non riesce a riconoscere quelle parti come appartenenti a sé giudicandosele come "negative", così le scinde, divenendo ai propri un'altra persona quando emergono.

L'omicidio è l'inevitabile conclusione di questo processo di negazione e scissione, che porta quelle parti non riconosciute e incontrollate a divenire violente se sollecitate, un po' in difesa della parte apparentemente perfetta protetta dal Super-Io, un po' perché come chi viene soffocato tira calci e pugni in modo incontrollato nel tentativo di salvarsi.

"Può accadere che si perda il controllo ogni tanto. Si diventa qualcun altro, magari per panico o per rabbia o per amore qualche volta. Ci lasciamo andare, però questo non distrugge del tutto quello che noi siamo, devi saperlo. Perciò diranno che questo è il mio lascito e possono anche andare a farsi fottere perché, scusa, perché non è questo il mio lascito. Sei tu, sono i miei pazienti ed è tua madre." "Tu hai ucciso una persona, papà." "Non era il vero me, non il papà che conosci."

E' lo scambio geniale tra Jonathan ed Harry nell'ultimo episodio, grazie a cui la Bier mette a parole il grave grado di dissociazione presente nell'uomo e riassume quanto scritto finora.

Daniel E. Kelley e Susan Bier descrivono abilmente il ruolo della dissociazione all'interno del legame di coppia e come questo meccanismo possa essere alimentato paradossalmente da entrambi i membri in difesa di un'armonia irreale. Così nella richiesta finale di un abbraccio Jonathan esprime a Grace un bisogno disperato di essere accettato in tutta la sua reale complessità, quando ormai per lei è divenuto impossibile farlo.

The Undoing insegna che non esistono aspetti definibili come buoni o cattivi nell'essere umano, ma parti che se rifiutate e non integrate con le altre sono potenzialmente ingestibili e pericolose. La rabbia e l'aggressività non sono violenza, ma possono diventarlo nel momento in cui non vengono vissute come emozioni accettabili.


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